sabato 19 settembre 2015

# The Listography Project

Listography #34: The Ways You’ve Changed Since Your Teens



Sospendiamo un attimo il mio diario di viaggio per una piccola pausa rigenerante. Mentre termino il prossimo post sullo splendido Messico, vi racconto il Listography numero 34. :) 

Cambiamenti da quando eri adolescente.

Non so dire se sono cambiata molto da quando ero adolescente, ma di certo sono passata dai cambiamenti “classici” che facciamo un po’ tutti. Ho variato diverse volte il colore di capelli (ora son sul biondo, ancora in corso di schiarimento), nel 2001 ho tolto gli occhiali da vista cominciando a usare le lenti a contatto (una svolta epocale, mai soldi furono spesi meglio) e ho preso qualche chilo di troppo causa matrimonio e lavoro sedentario, cosa a cui sto tentando di porre rimedio e… ah! Ho smesso di mangiarmi le unghie e di fumare.

Psicologicamente non sono cambiata molto, perché non sono mai stata un’adolescente appartenente al fantastico mondo dei bimbiminkia. A dire il vero non sono cambiata molto nemmeno dall’infanzia, considerando che non l’ho mai avuta. Diciamo che ora, alla veneranda età di 40 anni, ho finalmente smesso di “portarmi il lavoro a casa”, cosa che prima facevo troppo spesso, contribuendo in questo modo soltanto all’ingrossamento del mio fegato. Ora mi cade la penna al termine della giornata lavorativa e mi si spegne quella zona del cervello riservata all’ufficio. 

Adesso, come diceva un vecchio amico: “Il tutto scivola sul piano inclinato della mia più totale indifferenza”.



Col tempo mi si è affinato l’istinto omicida, questo sì.

Mentre da adolescente tolleravo l’italiano medio e la sua immane ignoranza gratuita, oggi farei una pira di tutta questa gente; un bel falò in pubblica piazza.

Il Lato Oscuro, il mio Oscuro Passeggero, il Sauron che vive dentro di me in compagnia di Lord Voldemort e Darth Vader, vorrebbe eliminare dalla faccia della terra:

-          Colui che fa battute imbecilli e spesso offensive a nastro, al solo scopo di fare quello figo e simpaticone, non comprendendo minimamente di passare invece per un grosso, peloso, fastidioso e ciondolante testicolo con i piedi; Sì, sto parlando di te, Coglione.

-          Colui che appartiene alla schiera dei boccaloni oltre ogni dire, spettatore di Voyager e Mistero al posto di Super Quark e Discovery Channel; Sì, sto parlando di voi, laggiù su Facebook. La smettiamo di credere a ogni panzana e di condividere bufale dalla mattina alla sera contribuendo al diffondersi di pericolosa disinformazione? Ci pensano già i quotidiani, a farlo, non vi ci mettete anche voi. E sì, parlo anche di voi, che "non ci credo, ma nel dubbio condivido". 

-          Quello esperto di ogni cosa, che apre la bocca su qualunque argomento, solo per dimostrare di aver conseguito una laurea ad honorem in tuttologia; Sì, sto parlando di te, PiùScemo.

-          Quello vigliacco e pavido che se la suona e se la canta tutto da solo e fugge al posto di parlare quando c'è un problema. Sì, sto parlando di te, Chetebrilletdelontan.  

-          Quello laureato e pagato pure bene, che alla soglia dei cinquant’anni fa delle domande che non sono venute in mente nemmeno ad Ale e Franz nei loro spettacoli più belli. Sì, sto parlando con te, Scemo.

Ecco, per concludere, in questo sono profondamente cambiata. Prima questa gente la tolleravo, faceva parte della mia vita anche se era completamente diversa da me, ora ho capito che vivo benissimo senza, che anzi, questa gente è come un veleno per me. Forse è questo l’aspetto nel quale sono più cambiata dall’adolescenza. 

Prima queste persone mi strappavano persino un sorrisetto, ora sono io che vorrei strappare quel sorrisetto dalla loro faccia. A mani nude.

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