venerdì 24 marzo 2017

# Una stanza senza libri è come un corpo senza Anima.

Sulle Orme di Martin - Nella Vulcano


Anche se mi auguro non sia così, probabilmente non tutti avrete sentito parlare di questo libro. Si tratta dell'opera prima di Nella Vulcano, nata in Calabria nel 1966, laureata in scienze dell'informazione, che vive e lavora a Roma.
Personalmente sono venuta a conoscenza di Sulle Orme di Martin, grazie a un'amica di Nella che è anche mia collega. Da sempre attratta da autori in erba, giovani scrittori alle prese con i loro primi romanzi, mi sono fatta prestare dalla collega questo libro e nell'arco di qualche pomeriggio l'ho finito. Prima di passare alla mia personalissima recensione, vediamo insieme un po' di trama senza spoiler.

Siamo nell'estate del 2010 e lungo il litorale romano, il giovane magistrato Lorenzo, si sta godendo sole e mare sulla sua amata barca, perso nei ricordi di gioventù. Un motoscafo però si avvicina a velocità troppo elevata e i due uomini a bordo, con fare minaccioso, mettono in atto una vera e propria intimidazione, girando intorno alla barca fin quasi a rovesciarla.

Si tratta di un avvertimento collegato a uno dei tre casi che sta seguendo Lorenzo a Roma?


E chi è quell'affascinante ragazza dall'accento spagnolo che avvicina il magistrato poche ore dopo? Isabel, questo il nome della donna, mostra a Lorenzo un misterioso ciondolo e un taccuino zeppo di appunti di Martin, un giornalista italo cileno, nonché amico strettissimo d'infanzia di Lorenzo, scomparso in Cile in circostanze a dir poco sospette negli ultimi anni della dittatura di Pinochet.
E' possibile che anche la morte prematura di Ambra, sorella di Lorenzo, sia collegata in qualche modo alla scomparsa di Martin?

Lorenzo decide di partire per il Cile insieme a Isabel, per ripercorrere le orme di Martin e venire a capo dell'intrigata vicenda che vede coinconvolti i tre ragazzini che durante infanzia e adolescenza erano uniti da un'amicizia inossidabile.

Arriverà Lorenzo a scoprire quale sia la verità?


Nella ci racconta il Cile, in un lungo viaggio tra paesaggi straordinari e paesini pieni di sole, colori e profumi. Un viaggio che intreccia il passato e il presente e che descrive storie di amicizia, amore, rispetto, orgoglio, coraggio e lealtà, ma anche gli orrori della tragedia cilena causata dal golpe di Pinochet del 1973 fino alle sue dimissioni da presidente nel 1990.

Dall'austera Roma andremo nella soleggiata Sicilia e passando per la bellissima Firenze, ci ritroveremo catapultati sulle coste di Valparaiso, nel cuore della terra cilena, da dove il nostro viaggio insieme a Lorenzo, avrà inizio.

Come si può notare, la trama è intrigante già così e le poche parole sul retro di copertina mi hanno invogliato a leggere questo libro con grande attenzione.
La primissima cosa che si nota è la mole di lavoro che l'autrice deve aver svolto per raccontare in modo impeccabile 17 anni di dittatura militare cilena, con tanto di resoconti, testimonianze e descrizioni empaticamente profonde e toccanti. Bravissima anche nel descrivere paesaggi e cittadine dove non ha mai messo piede. Nella Vulcano non è mai stata in Cile, ma riesce comunque a parlare di questo paese come un'esperta guida. Questi sono i due aspetti che mi hanno maggiormente colpita dell'intero romanzo.

Vi racconto un anedotto personale. 

Mentre leggevo Sulle Orme di Martin, portavo avanti anche I Figli del Capitano Grant, di Jules Verne. Sono entrambi ambientati nello stesso posto. Quello di Nella nel Cile odierno, quello di Verne nel Cile di un secolo e mezzo prima. E' stato bizzarro e particolare leggere le descrizioni degli stessi paesaggi da due scrittori di epoche così diverse. Davvero una coincidenza gradevolissima e istruttiva.

Come è una coincidenza che proprio oggi sia l'anniversario del golpe militare argentino (1976). Il 24 Marzo il potere passò in mano ai militari senza nessun incidente. La lezione di Pinochet era servita a qualcosa. Ebbe così inizio, lentamente, il più grande genocidio della storia Argentina...

Sulla trama non si può dir nulla. Bella, lineare, chiara, ma complessa. Niente è lasciato al caso e tutti i cerchi vengono abilmente chiusi sul finale. L'autrice è riuscita a fondere una storia d'amore, di amicizia e coraggio, puramente di fantasia, alla realtà storico politica di un paese lontano e tormentato.

Ecco, se proprio dovessi trovare una pecca a questo libro, direi che mi aspettavo un finale più action.

Chi ha fatto l'editing ha commesso qualche svista, ma robetta di nessun conto e il testo è scorrevole e mai tedioso. Anzi, alla fine di ogni capitolo viene voglia di leggere immediatamente il successivo.

Un altro aspetto a favore è appunto la scorrevolezza. Purtroppo noi italiani, soprattutto quelli under 40, sappiamo davvero poco e niente su quegli anni di dittatura e di storia politica del Cile e Argentina, malgrado siano strettamente legati alla Massonieria, alla P2 e quindi anche alla politica italiana e mondiale. Sì, sappiamo delle persecuzioni e in particolar modo conosciamo i desaparecidos o la fama di Pinochet, ma il cuore della storia e soprattutto i tanti perché, non tutti li conoscono a fondo. Mi ha fatto piacere leggere e imparare qualcosa di nuovo e soprattutto è stato bello farlo senza annoiarmi. Nella descrive quegli anni sottoforma di racconto, magari narrato da uno dei protanisti o riportato in uno dei diari di Martin, e malgrado a volte entri in dettagli particolarmente politici, riesce comunque a non annoiare o confondere il lettore che di politica non se ne intende (tipo me).

I personaggi principali sono ben caratterizzati e nonostante Nella non si dilunghi in minuziose descrizioni fisiche, quando si è presi dalla lettura, i volti di Martin, Lorenzo, Isabel, Enrico e Ambra, ci sovvengono ben chiari nella mente. Certo, creati dalla nostra immaginazione, ma guidati comunque dalle brevi e ben scritte descrizioni dell'autrice.

Il personaggio a cui mi sono affezionata di più è Enrico, il nonno di Isabel, un omone avanti con l'età, ma ancora vigoroso, dalle origini veneziane, profondamente umile e coraggioso. Forse quello caratterizzato meglio.

Ne Sulle Orme di Martin, la distinzione fra bene e male è decisamente netta e di rado compaiono personaggi che hanno subìto un'evoluzione o involuzione in tal senso. Insomma, i buoni sono chiaramente buoni e i cattivi sono palesemente cattivi.

Su un paio di vicende, i ragionamenti mi hanno portato a dedurre il giusto, a trarre conclusioni corrette prima che l'autrice svelasse il mistero, ma una cosa che ho apprezzato moltissimo è proprio che non tutto è come sembra. Ci saranno un paio di colpi di scena niente male e Nella è stata molto brava a celare dettagli che avrebbero potuto rovinare il finale.

Ricapitolando, Sulle Orme di Martin è un bel libro che consiglio a tutti. Fa sorridere, commuovere, fa riflettere e per di più insegna. Cosa che non tutti sono in grado di fare, quando scrivono. 282 pagine che vale la pena leggere.

Nella Vulcano si è presentata al pubblico con un bel biglietto da visita, credibile e avvincente. Sono molto curiosa di leggere un altro suo lavoro quanto prima, perché se questo è solo l'inizio, ne leggeremo delle belle.

Rimanete sintonizzati sul mio blog, perché fra quale giorno avrò l'onore di ospitarla per una bellissima chiacchierata!

Vi lascio con una chicca. L'ambasciata del Cile in Italia (a Roma), ha inviato il suo ambasciatore Ayala alla presentazione del libro di Nella Vulcano. E ho detto tutto :)  


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