mercoledì 30 agosto 2017

# Diario di viaggio # InterView

#GuardaComeViaggio: Le abitudini di viaggio dei blogger - 2 parte


Buongiorno cari Naviganti! Come vi ho raccontato nello scorso post, la mia Folle amica virtuale, padrona di casa del Blog Profumo di Follia, ha lanciato un hashtag, per blogger viaggiatori e non, davvero carino e quando ho letto il suo post mi sono detta ok, facciamolo! E' proprio una bella idea.
Si tratta, in poche parole, di raccontare ai lettori del proprio blog (sia che parli esclusivamente di viaggi o, come il mio anche di altri argomenti) come viaggiamo noi amanti di trolley e passaporto. 
Ho diviso il post in sezioni, scopiazzando anche in questo l'amica Folle, ma mettendoci del mio. Ho creato una lista di 10 punti, divisi in due distinti post. Se vi siete persi il primo, fate un click qua, altrimenti continuate a leggere :) 
Vediamo gli ultimi 5:
6. COME MI SPOSTO?

Come ho detto nello scorso post, viaggiare in auto mi piace sempre meno, perciò scelgo mete visitabili con i mezzi pubblici. Autobus, corriere, tram, metro, taxi, funivie, battelli, biciclette o, ancora meglio, piedi. Visitando spesso capitali o grandi città (e non lande sperdute), la cosa mi risulta molto semplice e non ho mai avuto bisogno di noleggiare un'auto.

Al Canyon del Sumidero, Messico, un giro su una lancia a motore
Parigi l'ho visitata tutta a piedi, e non vi dico le vesciche (la metro l'ho presa solo per arrivare a La Défense), Helsinki è a misura d'uomo e la metro è necessaria solo per uscire dai confini della città, Praga pure, si gira bene e ho usato la metro solo perché era inverno e per strada si moriva di freddo, Monaco di Baviera ha dei mezzi fantastici e puntuali, Amsterdam si gira benissimo a piedi o in battello, così Tallinn... e via dicendo. Inquino meno, cammino di più e mi sento più sicura. Se poi devo spostarmi all'interno dello Stato, come quando mi sono gironzolata un po' di Olanda o di Finlandia, allora prendo treni o corriere.
7. DOVE MANGIO?

Ecco, al contrario dell'hotel, in questo caso le recensioni dei viaggiatori le guardo, ma ammetto di dar loro il giusto peso. Diciamo che un 50% dipende dalle recensioni e un 50% dal sentimento. Se un posto mi ispira può essere per il nome, per l'arredamento, per la posizione (magari sul porto) o per il menù con specialità tipiche del posto, ma anche la valutazione degli altri clienti è interessante.

Un simpatico avviso, appeso in una trattoria non lontano da casa, gestita da due ragazzoni :)
Di solito sceglievo posticini imboscati in vicoletti, poco "acchiappa turisti", con cucina casalinga e non costosissima, magari a gestione familiare. Ora, purtroppo, sono vincolata da mio marito. In quanto celiaco, possiamo fidarci solo di locali certificati AIC, quindi non ho più molta scelta, ma faccio comunque quello che posso per trovare sempre il gioiellino dove mangiare qualcosa di delizioso e tipico, seppur senza glutine. Anche la scelta della meta stessa del viaggio, ora è vincolata alla sua condizione e in alcuni posti, meno sicuri da questo punto di vista, preferiamo non andare.

8. COSA VEDO?

Lo ammetto: non amo i musei, a meno che non siano a tema scientifico o "strano" (tipo quello delle torture di Praga, per fare un esempio). Ho adorato il Deutsche Museum a Monaco di Baviera e quello di scienze naturali di Helsinki, ma i musei mi hanno decisamente stancato. Fin da bambina ne ho visti troppi. O si tratta di una mostra unica nel suo genere, come il Van Gogh Alive, oppure mi annoio, non c'è niente da fare. Ho visto, da poco, anche il bellissimo museo egizio di Torino, ma confesso che dopo un po' avrei voluto uscire, così come mi è successo al Louvre di Parigi. Mi piace l'Ateneum di Helsinki, ma di base solo perché c'è la mostra permanente del mio pittore preferito; Albert Edelfelt. Insomma, o il tema del museo è scientifico, o niente.

Tonnellate di salmone, al Kauppahalli, il mercato coperto al porto di Helsinki

Adoro perciò vedere tutto il resto. In particolare le strade, in negozi, i parchi, i porti, i laghi, i mercati (li adoro). Mi piace camminare tantissimo per le strade, sentirmi parte della città, entrare nei bar, prendere un caffè, parlare con la gente. Entrare in qualche chiesa se fuori fa troppo caldo, sdraiarmi su un prato mangiando frutta presa al mercato, se il clima è mite, chiudermi in un pub (o in uno dei suddetti musei) se fuori fa troppo freddo. Adoro girare in battello, sedermi in mezzo alla gente e guardarla, comprare cose stupide che costano pochi spiccioli, assaggiare porcherie locali, entrare nei supermercati a vedere cosa vendono di diverso rispetto ai nostri. Mi piace viverci, in quel posto.


Nemmeno i monumenti mi interessano molto, a meno che non siano davvero i simboli della città. Diciamo che vado di proposito a vedere solo ciò che è obbligatorio vedere. La torre Eiffel, per esempio, l'ho vista e ci ho passeggiato sotto, ma non sono salita. C'era un fila di gente spaventosa, perciò ne ho fatto volentieri a meno. 
Per fortuna mio marito è identico a me, nel modo di viaggiare, quindi anche sotto questo aspetto, ci siamo proprio trovati.
9. COSA COMPRO?

Di solito pochi pensieri per amici e parenti, ma non disdegno l'acquisto di qualche souvenir anche per me. Normalmente cerco di prendere cose utili e non soprammobili senza uno scopo, fatta eccezione delle calamite da frigo, che colleziono. Adoro portarmi a casa prodotti tipici del posto (vedi il salmone, ogni volta che torno dalla Finlandia), magari una maglietta o un souvenir particolarmente legato al luogo, ma tento sempre di evitare i cliché. A Parigi, per dire, non ho comprato la statuina della torre Eiffel, ma un ombrello con dipinto lo skyline della citta. Davvero carino e soprattutto utile, visto che un acquazzone ci ha colti alla sprovvista. 
10. COME TORNO?

Incazzata come un drago e con una voglia folle di ripartire prima di subito. Molto di rado invece, felice di ritrovare il mio letto, la mia casa, i miei cari. 
Quando torno da un viaggio importante ho almeno tre giorni di decompressione, dove sistemo i bagagli, incontro le persone alle quali ho preso un pensiero, metto a posto le millemila fotografie e inizio a capacitarmi di non essere più laggiù. 
Ah, una cosa: Spedisco ancora le cartoline! E voi?

La coloratissima camera d'albergo di Città del Messico
11. STRANE ABITUDINI.

Qua potrei quasi fare un copia e incolla del post della Folle. Anzi, lo faccio, ma con qualche appunto.

"Sull’aereo puoi mettermi in qualsiasi fila, ma preferisco stare accanto al finestrino. Dato che piace anche a Massimo, all’andata ci si mette uno dei due e al ritorno facciamo al contrario, come fanno i bravi bambini."

Invece mio marito sa che mi piace tantissimo e quindi sia all'andata che al ritorno, tenta di cedermi il posto accanto al finestrino, nonostante piaccia un sacco anche a lui. Un amore! C'è anche da dire però che, per questioni di sicurezza, tendo a non accettare quasi mai. Il posto sul biglietto deve corrispondere al proprietario dei chiapponi poggiati sopra, non si sa mai.

"Ogni volta che viaggio devo portare a casa almeno una cartolina e un souvenir. SEMPRE. Non si scappa. E devo portare qualcosa anche ai miei e ai miei suoceri, altrimenti mi sento una brutta persona."

La cartolina per me mi interessa meno, in compenso ne spedisco sempre molte ad amici e parenti nei primi giorni di viaggio. Nel mio caso non si scappa sull'acquisto della calamita da frigo e del pensiero per i miei suoceri che è rigoroso. Altrimenti sì, mi sento una brutta persona.

"Se la città che visito ha un Hard Rock Cafè devo andarci e comprare un souvenir anche lì, preferibilmente una spilla."

Idem, con la differenza che io mi porto a casa una felpa o una maglietta, di solito niente spille. Ancora mi mangio le manine per non aver comprato niente all'Hard Rock Cafè di Cancun. Mannaggia alla peppetta!

"La prima cosa che faccio appena metto piede nella camera dell’hotel è fare una foto per TripAdvisor o per il blog. La seconda è controllare che sia tutto come deve essere, pulito e in ordine."

Idem come sopra, ma le foto le faccio solo per il blog e non per TripAdvisor (di cui non mi importa un accidente). Foto alla stanza, giro di ispezione e verifica del funzionamento di tutto; luci, rubinetti, scarico del WC e consistenza del materasso. Ah, io dormo con due cuscini, uno sotto la testa e uno lo abbraccio per stare più comoda quando mi giro sul fianco, quindi una cosa che faccio immediatamente è andare alla ricerca del secondo cuscino.

Termino qua i due post dedicati all'hashtag #GuardaComeViaggio e vi invito a partecipare numerosi!

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