mercoledì 5 luglio 2017

# Frammenti Videoludici # La Stanza degli Ospiti

Horizon Zero Dawn


Bentrovati, cari Naviganti. 
Sono di nuovo qua a parlare di videogiochi insieme al mio ospite Hyunkel76, che dopo averci regalato una bellissima recensione di The Last Of Us, è pronto a fare altrattanto con un gioco uscito da relativamente poco, ovvero Horizon Zero Dawn, in esclusiva per Playstation 4. 

Vediamo un po' cosa ci racconta questa volta! 


HORIZON ZERO DAWN

Dopo tanto tempo finalmente ho deciso che era giunta l'ora di acquistare una PS4 PRO.

Data la mia natura di giocatore, amante dei titoli che hanno una storia da raccontare, non ho trovato necessario dotarmi di PS4 durante i suoi primi anni di vita. Sebbene sia un must per chi giochi online a Fifa, Street Fighter et similia, per me non risultava per nulla attraente.

Poi è giunto il tempo di Uncharted 4, Metal Gear Solid 5, Horizon Zero Dawn, Until Dawn, Mass Effect Andromeda, The Witcher 3 e prossimamente The Last of US 2 e l'attesissimo Detroit.
Tutti titoli che rendono il media videoludico qualcosa di più di un semplice giochino.

Insomma, giro un po’ di offerte e trovo un buon prezzo per una PS4 PRO in bundle con Horizon Zero Dawn.

Torno a casa felice, inserisco il disco e parto per questo nuovo viaggio alla scoperta del progetto Zero Dawn.



Siamo in un futuro lontano, - gli ultimi documenti rimasti dei “Predecessori“ risalgono al 2066 -, dominato dalla natura che si è riappropriata del globo a discapito del vecchio mondo di metallo di cui ormai non restano che macerie e rovine.

L’umanità è organizzata in tribù dalle diverse culture e religioni, alcune di esse sembrano simili ai nativi americani, altre più vicine agli antichi saraceni.

Nessuno sul pianeta ha la minima idea di cosa sia capitato ai Predecessori.
Gli uomini e gli animali non sono però gli unici abitanti rimasti sulla Terra, insieme a loro esistono anche le Macchine, strani esseri dalle forme animali che si aggirano pascolando nelle lussureggianti terre di questo nuovo mondo.

Queste macchine (certamente eredità del mondo di prima) per lo più si comportano come dei veri animali, scappando di fronte ad un predatore o attaccando se non c’è altra soluzione e molti insediamenti umani le cacciano per procurarsi pezzi e componenti per il proprio sostentamento.



La nostra avventura parte dalla Tribù dei Nora, dove a Rost, un emarginato, viene affidata una neonata, Aloy. Essendo Aloy una “senza madre” le Tre Anziane del villaggio decretano che sia Rost a doversene prendere cura (in quanto senza madre Aloy è già considerata emarginata).

Trascorrono pochi anni, e subito il gioco ci mette nei panni di Aloy bambina.
In questa fase di tutorial prenderemo confidenza col sistema di controllo; a mio parere uno dei migliori e più responsivi degli ultimi tempi. Aloy si muove bene, in maniera precisa, ed è sempre pronta a scattare ad ogni nostro comando.



Al termine di questa fase troveremo un oggetto denominato Focus, che ci accompagnerà per tutto il gioco.

Il Focus altro non è che un dispositivo molto avanzato di Realtà Aumentata che si indossa come un auricolare e che permetterà ad Aloy sia di interagire con le reliquie del mondo di prima, che di ottenere informazioni sull’ambiente circostante, come nessun’altro umano sarebbe in grado di fare.



Aloy non sopporta il fatto di essere un’emarginata e nonostante Rost le faccia da padre, in maniera egregia date le circostanze, ha bisogno di risposte:

Perché sono emarginata?
Chi è mia madre?


Rost le propone quindi di partecipare alle “Prove” della tribù.
A chiunque partecipi alle prove, e le superi, viene garantito lo status di “Audace” (guerrieri di alto rango) e anche se emarginato torna a fare parte della tribù.  Al vincitore viene garantito il diritto di chiedere praticamente qualunque cosa.
Per Aloy, che anela risposte alle sue domande, la strada da percorrere è chiara; deve vincere le prove, per convincere le Anziane a svelare il suo passato.

Passano quindi una decina d’anni, dove ritroviamo un’Aloy adolescente ormai asso della caccia alle macchine.
Da qui in avanti il gioco svilupperà due trame principali parallele:
In una vedremo Aloy impegnata nel contrastare un nemico imponente dagli oscuri scopi, nell’altra la ricerca di come il mondo si sia trasformato in ciò che è oggi.



Ho trovato l’espediente narrativo una discreta furbata, visto che viene incontro ai gusti di tutti: ci sarà sempre chi è più interessato agli eventi bellici e chi invece al lato romantico/storico della vicenda. 

Essendo le due campagne legate indissolubilmente, per finire il gioco sarà necessario completarle entrambe, ma avremo molta libertà nello scegliere come e quando farlo.
Trattandosi di un gioco Open World le attività da portare a termine sono davvero numerose e per essere il primo tentativo dei Guerrilla Games devo ammettere che hanno superato le mie aspettative.

Potremo liberare accampamenti dai Banditi, superare prove di caccia, trovare collezionabili nascosti, cacciare bestie di metallo per il crafting, seguire missioni secondarie e compiti affidatici dagli Npc, liberare zone dalla malattia delle macchine nota come Corruzione, o semplicemente esplorare il vastissimo mondo che gli sviluppatori ci hanno messo a disposizione. La mappa di gioco è veramente imponente, ma per fortuna potremo, a un certo punto, sbloccare il viaggio veloce, che però consumerà diverse delle nostre risorse.



Il combat system è sicuramente il fiore all’occhiello di questo titolo.

Aloy ha a disposizione diversi tipi di archi e gadget (fionde, lancia trappole, lancia corde) e ne può equipaggiare al massimo 4 contemporaneamente, che potremo cambiare durante i combattimenti con la semplice pressione di un tasto. Ogni arma ha diversi effetti, in modo da permettere ad Aloy di affrontare qualsiasi nemico le si pari davanti. Per esempio alcuni nemici sono sensibili al fuoco, sarà quindi il caso di utilizzare frecce incendiarie e via così. 

Durante le prime fasi di gioco sembra tutto facile e lineare, ma dopo poco tempo saremo costretti a elaborare strategie per abbattere le colossali macchine che affronteremo.
Molte di esse sono dotate di componenti e corazze che andranno rimosse dai loro corpi meccanici per poterci permettere l’affondo finale. Ogni nemico va studiato attentamente per capire quale sia la strategia corretta, e molto spesso ci toccherà affrontare nemici diversi fra loro, col risultato di dover affinare ancora di più il nostro approccio al combattimento.



Il crafting spazia dalle munizioni per le varie armi (è possibile craftarle in combat alla The Last Of Us), alle pozioni e alla raccolte di erbe mediche.
Praticamente tutto ciò che ci serve può essere cratftato con le giuste componenti che possiamo trovare in “natura”: pezzi di metallo ricavate dalle prede meccaniche (utili per le frecce, ma anche valuta corrente di questo mondo), legno, pelli di animali per costruire le nostre sacche, più altri materiali rari che ci permetteranno di acquisire nuove e più potenti armi.



L’intelligenza artificiale svolge bene il suo dovere quando comanda le macchine , meno bene quando si tratta degli umani, che cadranno come mosche negli accampamenti se solo proviamo un approccio stealth.

Aloy è anche una scalatrice provetta, senza dubbio un buon mix fra Nathan Drake e Lara Croft, abilità necessaria sia per delle fughe rocambolesche che per raggiungere luoghi impervi della mappa.

Graficamente il gioco segna il passo per alcuni aspetti.
Vegetazione, cambi atmosferici, le macchine, gli edifici e gli effetti di luce sono tutti elementi curati in maniera maniacale e senza dubbio faranno da termine di paragone per i futuri giochi a venire.
Avendo un televisore adeguato che supporti l'HDR, gli effetti di luce renderanno ancora di più.
Se avete una PS4 PRO, potrete scegliere 2 modalità:
Aumentare la resa grafica oppure il framerate.
Vi posso dire che con il framerate aumentato il gioco rende davvero bene.

Non mi ha soddisfatto invece il modello di Aloy e degli altri Npc. Tutti gli umani sembrano finti, dalle movenze un po' legnose e poco espressivi, perfino nei momenti più drammatici.

A livello di doppiaggio andiamo maluccio.
A parte Aloy tutti, ma proprio tutti, i personaggi sembra che stiano leggendo un testo, la cosa grave è che neanche in inglese rendono tanto meglio.
Solo i dialoghi principali durante le main quest raggiungono la sufficienza a livello di interpretazione.



La storia invece fa da padrona.


Tutte le vicende che Aloy affronterà sono raccontate in maniera eccelsa e spingono il giocatore a raccogliere più informazioni possibili sia sul mondo presente, ma soprattutto su quello passato.
Poco per volta acquisiremo la conoscenza necessaria a capire perché il mondo di prima sia giunto alla sua inesorabile fine e perché nulla di ciò che erano i Predecessori è arrivato a noi, fino a scoprire le origini stesse di Aloy.

La ricerca di cosa è accaduto al mondo perduto rappresenta la cima di questo titolo, e mi ha coinvolto come poche altre storie. I vari documenti olografici che troverà Aloy durante la sua avventura, ci renderanno spettatori di tutto ciò che è successo al vecchio mondo e la curiosità di trovare il documento successivo aumenterà man mano che ci avvicineremo alla fine.

Senza eccessivi spoiler posso dirvi che la sequenza finale di gioco è uno dei momenti più commoventi che abbia avuto modo di trovare in un videogioco… e ne ho giocati tanti.



Alla fine della fiera, a quale pubblico si rivolge Horizon Zero Dawn?

Agli amanti degli Open World alla GTA? Certo.

A chi predilige i giochi con componente stealth? Perché no.

A chi ama i giochi di azione stile Tps? Anche.

Ma a mio parere è la storia avvincente e il meraviglioso mondo che i Guerrilla Games hanno creato, che meritano di essere sviscerati in ogni loro sfaccettatura.

Un titolo che non dovrebbe mancare a nessun possessore di PS4 PRO o non PRO che sia.
Mi auguro sinceramente che l’espansione (in uscita a fine anno) sia altrettanto avvincente, e che nei progetti di Guerrilla Games ci sia in cantiere un secondo episodio.
Hyunkel76



Nessun commento:

Posta un commento

L'admin di Cento27001.blogspot.com pur non rispondendo di quanto scritto nel proprio blog dagli utenti, che se ne fanno pienamente carico, si riserva di cancellare, a suo insindacabile giudizio, qualsiasi commento che a seguito di una propria verifica o di una segnalazione ricevuta da terzi, venga ritenuto offensivo o volgare. Si invitano comunque tutti gli utenti a far uso del buonsenso e della buona educazione.
Grazie a tutti.

There's no place like 127.0.0.1